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sanguino Andate e fate presto, si volete che vi aspet-
tiamo.
scaramuré Signor, non è troppo lontano da cqua
l uno e l altra. Io verrò quanto prima.
sanguino Fate che siano presto risoluti del sí o  l non;
e non mi fate aspettare in vano.
scaramuré Vostra Signoria, non dubiti.
bonifacio O Santo Leonardo glorioso, agiutami!
sanguino Andiamo, ritorniamo dentro, ch aspettarre-
mo un poco llà.
scena [diciannovesima]
Gio. Bernardo, Ascanio
gio. bernardo Tanto che, figliol mio, tornando al pro-
posito, è opinione comone, che le cose son talmente
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Letteratura italiana Einaudi
Giordano Bruno - Candelaio
ordinate, che la natura non manca nel necessario, e
non abonda in soverchio. Le ostreche non han piedi;
perché, in qual si voglia parte del mar che si trovino,
han tutto quel che basta a lor sustentamento, perché
d acqua sola, e del caldo del sole,  la cui virtude pe-
netra in sino al profondo del mare,  si mantengono.
Le talpe ancora non han occhi; perché la lor vita con-
siste sotto terra, e non vivono d altro che di terra, e
non posson perderla. A chi non ave arte, non si dan-
no ordegni.
ascanio Cossí è certissimo.  Ho udito dire che un
certo censore dell opre di Giove, che si chiama Mo-
mo,  perché son per tutto necessarii questi che par-
lan liberamente: prima, perché i principi e giodici
s accorgano de gli errori che fanno, e non conoscono,
mercè di poltroni e vilissimi adulatori; secondo, per-
ché temino di far una cosa piú ch un altra; terzo, per-
ché la bontà e virtú, quando ha contrario, si fa piú
bella, manifesta e chiara, e si confirma e si rinforza: 
questo censor, dunque, di Giove,...
gio. bernardo Costui non è nominato per un de pri-
mi e meglior Dei del cielo: perché questi, che han
piú corte le braccia, per l ordinario han la lingua piú
lunga.
ascanio ... questo censor di Giove, in quel tempo, di-
sputando con Mercurio,  il quale è stato ordinato in-
terprete e causidico di Dei,  venne ad interrogarlo in
questa foggia: «O Mercurio, piú ch ogni altro sofista,
falso persuasore e ruffiano dell Altitonante,  essendo
bene, secondo le occasioni ed esigenze di venti che
soffiano, o piú o meno frenar, allentar, alzar e stender
vela,  onde avviene che quest arbore di nave non ha
scotta? Il dirrò piú per volgare: Perché la potta,  par-
lando con onore dell oneste orecchie,  non ha botto-
ni?» A cui rispose Mercurio: «Perché,  parlando co
riverenza,  il cazzo non ave unghie da spuntarla» .
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Letteratura italiana Einaudi
Giordano Bruno - Candelaio
gio. bernardo Ah, ah, ah, che debbero dir gli altri
Dei, allora?
ascanio La casta Diana e pudica Minerva voltorno la
schena, e sen andaron via; ed un de disputanti disse:
«Vadano in bordello!» Arrebbe detto: «Vadano al
diavolo!» ma, in quel tempo, non era ancor memoria
di quest uomo da bene.  Sí che, a confirmazion di
quel che voi dite, quantunque costui ha mosse, muo-
ve e moverrà,  come è stato per il passato ed è al pre-
sente e sarrà per l avenire,  tante questioni, già mai
potrà provare errore nelle cose ordinate da natura ed
intellecto, si non che in apparenza.
gio. bernardo Voi la intendete bene. Tutti gli errori che
accadeno, son per questa fortuna traditora: quella ch ha
dato tanto bene al tuo padrone Malefacio, ed a me l ha
tolto. Questa fa onorato chi non merita, dà buon cam-
po a chi nol semina, buon orto a chi nol pianta, molti
scudi a chi non le sa spendere, molti figli a chi non può
allevarli, buon appetito a chi non ha che mangiare, bi-
scotti a chi non ha denti. Ma che dico io? deve esser
iscusata la poverina, perché è cieca, e, cercando per do-
nar gli beni ch ave intra le mani, camina a tastoni, e per
il piú s abbatte a sciocchi, insensati e furfanti, de quali
il mondo tutto è pieno. Gran caso è quando tocca di
persone degne che son poche; piú grande, si tocca una
de piú degne che son piú poche; grandissimo ed estra
ogni ordinario, tanto ch abbi tastato, quanto ch abbia a
tastare un de dignissimi che son pochissimi. Dunque, si
non è colpa sua, è colpa de chi l ha fatta. Giove niega
d averla fatta; però o fatta o non fatta ch ella sii, o non
ha colpa o non si trova chi l abbia.
ascanio E per tanto, incolpar ella o altro è cosa ingiu-
sta e vana. Anzi, alcuni provano che sii non solo con-
veniente ma necessaria; perché ogni virtute è vana
senza l esercizio ed atto suo, e non è virtú ma cosa
ociosa e vana. A chi è dato di posserla cercare, e tro-
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Letteratura italiana Einaudi
Giordano Bruno - Candelaio
varla, non è degno che stia ad aspettarla. Vogliono i
Dei che la sollicitudine discaccie la mala ventura e
faccia acquistar le cose desiderate, come è avvenuto
in proposito vostro.É forza che gli doni e grazie sien
divisi, a fin che l uno abbi bisogno dell altro, e, per
consequenza, l uno ami l altro. A chi è concesso il me-
ritare, sii negato l avere; a chi è concesso l avere, sii
negato il meritare.
gio. bernardo O figlio mio, quanto parli bene, quan-
to il tuo sentimento avanza l età tua! Questo che dici
è vero, ed al presente l ho io isperimentato. Quan-
tunq[ue] questo bene, ch ho posseduto questa sera,
non mi sii stato concesso da Dei e la natura; benché
mi sii stato negato dalla fortuna, il giudizio mi ha mo-
strato l occasione, la diligenza me l ha fatta apprende-
re pe capelli e la perseveranza ritenirla. In tutti nego-
cii la difficultà consiste che passi la testa, perché a
quella facilmente il busto ed il corpo tutto succede.
Per l avenire tra me e madonna Carubina son certo
che non bisognarranno tanti studi, proemii, discorsi,
raggioni ed argumenti.
ascanio E vero, perché basta esservi una volta abboc-
cati insieme, e lei aver appreso il vostro e voi il suo
linguaggio: occhii si vedeno, lingue si parlano, cuori
s intendeno. Tal volta, quel che si concepe in un mo- [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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